I SUPERPOTERI

Quale superpotere desiderare?

Oggi in treno, mentre tornavo a casa dopo l’ufficio, cercavo di iniziare un libro, anche un bel po’ impegnativo, ma due bambini seduti al mio fianco mi distraevano con il loro chiacchiericcio e io non ho potuto fare a meno di ascoltarli.

Erano anche abbastanza simpatici e non refiosi (che per chi non è de zena significa antipatici).

Uno dice all’altro: “Sai quale superpotere vorrei? Quello di aggiustare le cose! Per esempio, ti si rompe un gioco e tu con il super potere lo aggiusti e torna nuovo!”.

“Wow – penso io, ormai lontana con il pensiero dalle pagine del mio libro- che figata, questo superpotere. Mi piace”.

Così comincio le mie elucubrazioni mentali. Potrei per esempio aggiustare il rubinetto del bidet che perde da un anno, senza chiamare l’idraulico. Solo a sentirlo nominare mi metto paura. Basta che lo chiami e sono cento euro, poi come minimo,anche se si trattasse solo di una guarnizione, lui ti propone di cambiare tutte le tubature, ovviamente quelle sotto il pavimento, tanto il suo amico muratore ci mette un attimo a fare e disfare. E certo. Non vedevo l’ora. Per ora continuiamo ad aprire e chiudere il rubinetto di emergenza.

Poi potrei aggiustare il vetro del telefono di Marco, simpaticamente ridotto ad una ragnatela di linee che non so come faccia a vederci. ‘Come minimo’ mi risponde oggi un addetto alle riparazioni  ‘ti costa 100 euro! Tanto vale che cambi telefono’. E certo. Infatti mi avanzano giusto 200 euro in tasca per prendergli un telefono nuovo. E poi, di uno perfettamente funzionante, ma con schermo in frantumi, che ne faccio? Grazie, ci penso, poi ripasso. Per ora strizzerà ancora un po’ gli occhi.

Fammi pensare: anche la lavatrice!! Certo, un anno fa si è rotta la scheda elettronica e il tecnico ci ha messo una pezza. ‘Per ora’ mi ha detto ‘dovrebbe funzionare, ma il giorno che si accende tutto come un albero di Natale sei spacciata! Che poi la scheda costa 250 euro, tanto vale che la compri nuova, la lavatrice’ .

‘Ah si?’ chiedo io ingenuamente ‘costano così poco, ora?’

‘Vabbè, no’ risponde il tecnico ‘magari ci aggiungi un altro paio di centinaia di euro e almeno hai la lavatrice nuova e in garanzia’.

Ah, ok, allora già che ci sei controlla un po’ bene lì dentro al cestello che in mezzo a tutti i calzini spaiati scomparsi non ci siano anche quel paio di centoni che mancherebbero, va’.

Per ora funziona solo il programma 10, quello veloce, ma va bene così. Tanto i programmi a 90 gradi sono antiecologici.

Stasera poi porto l’auto dal meccanico per riparare l’apertura della portiera che mi hanno forzato tre settimane fa. La macchina non l’hanno rubata nel frattempo, quasi quasi ci lasciavano 10 euro!

Meccanico:  ‘Vedo come è messa e poi ti dico’.

Io: ‘Sì, certo!’

Meccanico: ‘Ma se è rotta, la cambio’?

Io: ‘Sì, ovvio, non sfiderei ancora la sorte, la macchina mi serve. Perché, che alternative ci sono?’

Meccanico: ‘Vedi, se la cambio poi ti restano due chiavi, con una apri le portiere e con l’altra la accendi. O vuoi che ti faccia tutto l’impianto con la stessa chiave?’

Io: ‘Noooo, che sei matto? Vuoi che mi venda un rene? Fai quello che devi, ma col male minore!’

E qua non ho potuto rinviare.

Queste sono tutte divertenti soluzioni pratiche che potrei adottare per risparmiare veramente tanti soldi se avessi quel superpotere;  poi la mente divaga.

E se funzionasse anche con il cuore?

O con quello strano meccanismo che parte dalla bocca dello stomaco, poi arriva in gola, rimbalza nella pancia e poi ronza nella testa? Come se fosse  una scheda elettronica, con diodi e relèè e lampadine (vi si è mai aperto un telecomando a metà?). Quello che tendenzialmente chiamiamo amore. Sarebbe bello se funzionasse anche con quello.

Quando il cuore si rompe, o si incrina, ho come l’impressione che non torni più a funzionare tanto bene. Fa fatica a riavviarsi, come un dispositivo elettronico infettato da un virus. Magari ci proviamo anche, a riaggiustarlo, ma, insomma, con scarsi risultati. Più passa il tempo più un cuore a pezzi difficilmente tende a tornare come era prima.

Mi immagino invece con il superpotere. Dopo una storia finita, un amore bello e impossibile, un tradimento ci potremmo riparare il cuore e magicamente lui tornerebbe come quando avevamo 15 anni. Quando bastava un sorriso e una rosa  per farci venire la tremarella ed eravamo pronti a credere che quello sarebbe stato l’amore della nostra vita! Pronti a tuffarci nel gorgo delle super emozioni! Dei batticuori, delle notti insonni e dei sogni ad occhi aperti.

La chiamano esperienza. Cadere e rialzarsi. Imparare.  Ma il fatto è che dopo tante cadute si inizia a camminare piano piano e poi si finisce  a non cadere più. A volte ci si ferma, in attesa. Meglio, no? Starete pensando. Non lo so, sinceramente. E’ vero che correre mette il cuore in gola e non si potrebbe vivere con il cuore in gola, ma non dico che si dovrebbe sempre correre. Si può saltellare, camminare veloce,  camminare spensierati. Penso che dopo essere caduta correndo, ecco, vorrei ricominciare a correre senza sentire male. Il super potere in azione. Mi si è rotto il cuore, aspetta che lo aggiusto e poi posso tornare ad innamorarmi senza timore.

W i superpoteri!