CERCASI AGNESE DISPERATAMENTE

leggi dall’inizio

leggi la parte precedente

PARTE 4

CHI HA VISTO AGNESE? 

Ed ecco che finalmente arriva il primo avvistamento!! Tutte lo vivono come un evento pazzesco, insperato ed emozionante! Tutta la fatica e l’impegno vengono premiati. E’ il 31 dicembre. Una prima persona riferisce di averla vista  correre lungo una strada provinciale, vicino a un centro abitato. In seguito altre persone confermano la presenza di un cane libero e la convinzione che sia proprio lei nasce da un elemento comune che caratterizza  gli avvistamenti: il cane porta un collarino rosso, quasi fosforescente. C’è chi dice di aver visto un cane nero, chi grigio, chi grigio e bianco. Ma tutti dicono che avesse un collare rosso molto evidente.

Agnese era dunque viva! Erano passati diversi giorni dalla sua scomparsa, avvenuta in una zona scarsamente abitata, persa tra campi sconfinati. In pieno inverno. Aveva sicuramente dovuto combattere per sopravvivere alla fame, alla sete, al freddo, per non parlare degli animali selvatici. Ma era viva! La gioia nell’apprendere che ce l’avesse fatta era immensa.

Adesso però bisognava prenderla.

Io corro, corro, corro. Finché c’è luce cerco cibo. Vicino alle case, vicino alle strade. Non mi piacciono le strade e il rumore che fanno, ma quelle mi portano al cibo. Il terreno è sempre gelato, l’acqua è ghiacciata, se non mi avvicino alle case finirò per morire. Dormo in buchi sotto gli alberi, in tane abbandonate con il terrore che torni il legittimo proprietario, appallottolata su me stessa per mantenere quel poco di calore che emana il mio corpo. A volte trovo stalle in cui infilarmi, casolari abbandonati, per poi fuggire alle prime luci dell’alba. Ho fame, sempre fame. Devo trovare il cibo. Vedo luci, vedo fumo, vedo case, mi avvicino di soppiatto in cerca di un bidone con avanzi”.

Immediatamente Barbara crea una chat condivisa tra tutte le volontarie attive in questa affannosa ricerca. Le partecipanti sono Barbara, Valentina, che aveva prelevato Agnese a Polla, Carla e Alfonsa, volontarie di Impronte da Salvare, Alessandra, Laura e Miriam, educatrice del canile di Arenzano, infine Sandrine, naturalmente.

Da Facebook si viene a sapere, leggendo i commenti sotto l’appello, che addirittura qualcuno l’ha liberata da un cavo elettrico in cui era rimasta impigliata senza immaginare che fosse un cane perso e che la stessero cercando da giorni; un’altra persona se l’è trovata nel giardino, ma poi si è dileguata. Le informazioni che arrivano parlano di un cane che zoppica e questo preoccupa ulteriormente il gruppo. Ce la farà?

Nel momento stesso in cui viene formata la chat è in corso un nuovo avvistamento lungo la Route de Cotignac, verso Entrecasteaux. E’ molto spaventata e sicuramente tende a correre via se rincorsa, quindi viene consigliato di attirarla con cibo e cercare di chiuderla in luogo chiuso senza però spaventarla ulteriormente. Tenendo conto che le persone che provano a prenderla non sono sicuramente esperti ciò si rivela alquanto difficile!

L’ansia è alle stelle perché è il 31 dicembre, Agnese si trova presso la d22 che è una statale molto trafficata, considerato anche il giorno particolare. L’ultimo dell’anno.

Purtroppo nonostante l’avvistamento Agnese fugge e non si fa prendere. Le volontarie continuano a scriversi fino alla mezzanotte, augurandosi il buon anno nuovo con la speranza che da lì a breve la fuggitiva venga recuperata.

Inizialmente la cagnolina si muove in un triangolo formato da tre paesi: Carcès, Cotignac, Entrecasteaux, distanti tra loro tra gli 8 e 10 km.

Per tutta la giornata del primo gennaio gli avvistamenti continuano. Sono Corinne e Claudine a tentare l’avvicinamento ma anche il problema della lingua non è da sottovalutare! Infatti se si dovessero avvicinare le parlerebbero in francese. Così nasce un’idea! Fare un vocale sul cellulare con la lingua che il cane ha sempre ascoltato: il salernitano. Insomma le studiano davvero tutte per agevolare una possibile cattura.

Nel frattempo maturano un’altra decisione, se la prendono non verrà assolutamente restituita agli adottanti. Infatti il primo volantino scritto da Barbara riporta il loro numero di telefono, ma nonostante qualche telefonata fatta proprio a loro, le uniche per strada a cercare di acciuffarla sono sempre e solo Corinne e Claudine, i cui recapiti telefonici vengono ormai diffusi ovunque come le persone da contattare in caso di avvistamento.

continua a leggere