LA VITA, L’AMORE E… I CAVALLI

La Manu e la sua passione, i cavalli.

Manu, la donna che parla ai cavalli

Conosco Emanuela, la Manu, come la chiamiamo noi amiche di vecchia data, da ben trentatrè anni, cioè sin dalla prima superiore. La vita ci ha separato per un bel pezzo poi, come talvolta accade, ci ha fatto rincontrare e ora sono felicissima che lei ne faccia nuovamente parte.

Infatti Cristina, un’amica comune che per lavoro si era trasferita dalla Liguria al basso Piemonte, complice suo figlio appassionato di cavalli aveva casualmente scoperto la sua nuova attività. Lo aveva subito riferito a me e alla Barbara, tutte vecchie compagne di Liceo, per provare a organizzare una rimpatriata. Così ci ritrovammo tutte.

Questo accadeva parecchi anni fa. Dopo quella prima volta ne sono seguite tante altre, ma spesso io, anche da sola, sono tornata nel suo piccolo angolo di Paradiso per sfuggire allo stress e alla frenesia della vita di città, da cui lei è scappata. definitivamente.

La sua è una di quelle storie in cui una scelta radicale sta alla base di tutto ciò che segue.

Per comprendere fino in fondo la sua svolta è necessario sapere che la sua passione per i cavalli si manifesta sin da bambina; già all’età di quattro anni lei ricorda di essere affascinata da loro, a sei prova a farsi portare al maneggio, ma solo all’età di dieci anni riesce finalmente a salire su un cavallo! ‘A metterci gli ischi’, come dice lei.

Nell’età dell’infanzia le è comunque difficile riuscire a frequentare regolarmente delle lezioni, ma non appena ne ha l’opportunità, quindi già ventenne, comincia a recarsi regolarmente nei centri equestri del Basso Piemonte dove è possibile fare passeggiate a cavallo. La passione perseguita sin da bambina invece che spegnersi si alimenta sempre di più fino a quando le viene regalato il suo primo cavallo, Aceto e così ogni suo minuto libero, weekend e vacanza viene dedicato alla cura e al rapporto con il suo cavallo.

Aceto

Manu a quell’epoca viveva in Liguria, dove è nata, e Aceto stava in una pensione in Piemonte, a Montaldeo. La vita di Emanuela, fino a quel momento, era scandita da orari, riunioni di affari, grafici di vendita, telefonate, appuntamenti, agenda e telefonino alla mano, viaggi in auto, sempre in tailleur e ventiquattrore  per gestire la sua attività di rappresentante prima  e responsabile alle vendite, poi, di prodotti per parrucchieri. Quindi un’attività frenetica che le riempiva la giornata, ma comunque soddisfacente e remunerativa.

Fino alla proposta indecente. Nel 2004 il vecchio gestore della Carrata, la pensione dove si trovava Aceto, decise di lasciare la gestione e propose proprio a lei di rilevarla. Manu decide così di fare il grande il passo e dare una svolta alla sua vita. Affitta una casa a Mornese, paese vicino a Montaldeo, e comincia così a dedicarsi anima e corpo, si può davvero dire!, alla sua passione: i cavalli. All’epoca i cavalli in pensione erano davvero pochi e le entrate le permettevano appena di riuscire a gestire la  grande struttura. Tutto quello che a lei importava era che i ‘suoi’ cavalli stessero bene. L’attività poi è diventata, oltre che una semplice luogo per cavalli scuderizzati quale era, un’associazione Sportiva Equestre, basata sui corsi di Equitazione. Così è nato il  Circolo ippico Carrata

Circolo ippico Carrata

Lei per prima ha voluto specializzarsi nella comunicazione non verbale con il cavallo,ossia utilizzando la “lingua” equina, prima mostrando al cavallo che ci si può fidare di lui, poi  ottenendone il pieno rispetto ed infine esercitando una leadership gentile e sicura.

Il cavallo è un animale sociale e in natura è una preda, quindi inizialmente  guardingo e sospettoso rispetto ad un altro essere vivente, come l’uomo, onnivoro, e  in quanto tale potenzialmente pericoloso.

Nel corso di 50 milioni di anni di evoluzione, i cavalli hanno sviluppato delle incredibili capacità in questo tipo di comunicazione il che ne fa dei veri geni naturali nell’arte di relazionarsi; il poter entrare in contatto con loro attraverso questo tipo di comunicazione rende l’approccio più naturale e meno stressante anche per i cavalli stessi, oltre a essere fonte di soddisfazione e beneficio anche per l’uomo.

Così nel tempo Manu si è costruita una solida reputazione, là dove ‘gente dei cavalli’ ce n’era già tanta e ha dovuto piano piano adattare  gli spazi a sua disposizione per ospitare tutti i cavalli che mano a mano le venivano affidati. Ad oggi ne conta ben 32!

Ma la buona reputazione va ben oltre la gestione dei cavalli…

Un simpatico aneddoto che mi ha raccontato riguarda il fieno. Non appena arrivata le sembrò logico andare dai contadini produttori di fieno, prima di recarsi dal commerciante, per vedere se l’acquisto diretto potesse essere più vantaggioso per lei e per loro, ma la diffidenza verso la ‘foresta’ fece sì che tutti le negassero le forniture dirette, obbligandola ad acquistare rincarato il fieno prodotto vicino a lei. Ebbene oggi i produttori glielo scaricano direttamente senza che lei lo chieda, poiché ha tantissimo posto in cui tenerlo e spesso in quantità superiore alla necessità del momento, il che rende magari impossibile il pagamento contestuale a tutti. Ma di fronte a questa obiezione si è sentita rispondere che il fieno da lei è come il denaro sul conto in banca! Una bella soddisfazione per una ‘foresta’!!

Il lavoro comunque è duro. Oltre alle cure quotidiane agli animali, che sono tantissime e suddivise nell’arco della giornata , c’è sempre l’extra: le visite veterinarie, il fabbro per i ferri, la sveglia di notte per il cavallo che sta male, i recinti da sistemare, le stalle da pulire e la loro manutenzione, le piante da tenere a bada e i terreni da tenere a posto. Le faccende burocratiche. I soci, i corsi.

Insomma un gran daffare e mai…uno stacco!

Eppure alla mia domanda se tornerebbe indietro, la sua risposta è stata un ‘no’ deciso. Ama la sua vita, ama la Carrata. Non potrebbe più fare a meno del contatto con la natura, con i suoi adorati cavalli, della libertà che alla fine questa attività le permette, di vivere secondo i ritmi naturali e non quelli scanditi dalle lancette di un orologio. D’estate lavora finché è chiaro, d’inverno il giro fieno va fatto alle 17. Certo che i lati negativi ci sono, lei stessa ammette, come per esempio il lavorare all’esterno con il freddo, a volte sotto la pioggia battente, a volte sotto la neve, con il problema dell’acqua dei beverini che si ghiaccia e le mani che si spaccano, altre volte i danni fatti dalle tempeste di vento,con rami e alberi caduti a terra. Certo, perché la maggior parte dei cavalli sta all’esterno, in grandi paddock, forniti di casette con tettoie e mangiatoie, ma pur sempre tutto lungo una collina!

Altra aspetto per lei insostenibile è, purtroppo, la difficile accettazione della naturale evoluzione della vita del cavallo. I cavalli vivono oltre i 30 anni, ma può capitare che uno dei suoi cavalli scuderizzati arrivi al capolinea, per età, ma a volte anche per patologie, e per lei questo è ogni volta un durissimo colpo. Tanto da avermi confessato che a volte ha pensato di mollare, per questo motivo, ma si tratta ovviamente del dolore del momento che anzi poi si trasforma in tenacia e determinazione per fare sempre meglio e sempre di più.

Le attività del Circolo sono diverse:  oltre ai già citati corsi di comunicazione non verbale, un lavoro quindi costante nel tempo con i suoi allievi, si svolge anche lavoro in piano, monta, ginnasticamento dei cavalli. Poi vengono organizzate passeggiate a cavallo, negli innumerevoli sentieri presenti e trekking anche di più giorni. Dal 2014, con l’introduzione in Italia dall’America del Mountain Trail, di cui lei è stata una dei primi venti giudici, non ha perso occasione per ospitarne delle edizioni. Si tratta di gare svolte a cavallo su percorsi che presentano alcuni ostacoli, come laghetti, tronchi, passerelle, pietre. Non sono gare di velocità bensì di precisione e affiatamento tra cavallo e cavaliere. Recentemente invece ha ospitato una dimostrazione di  attrezzi da lavoro agricolo con bestiame di un’associazione francese ospitando ben 150 agricoltori del Nord Italia interessati a queste vecchie ma nuove modalità di agricoltura.

A questo proposito appunto mi sono spesso domandata dove trovi le forze e le energie per fare tutto!

Difatti non si è accontentata di gestire il Circolo Ippico, con tutto quanto sopra già descritto, e di sicuro ho dimenticato qualcosa,  ma avuta l’occasione nel 2015 di prendere in affitto anche la Cascina annessa ai terreni del Circolo non ci ha pensato due volte e coadiuvata nella gestione dal suo compagno Mirko, titolare di azienda agricola, e dalla sua famiglia hanno così iniziato l’attività dell’Agriturismo Cascina Carrata.

Ecco con questo il quadro si fa completo. Già prima amavo andare a Montaldeo, in certe giornate calde estive, per vedere i cavalli tranquilli nei loro paddock, andare a fare due passi tra di loro o salutare quelli nelle stalle, rilassarmi seduta sulla panchina di legno, di fronte alla Club House, sotto le fronde fitte degli alberi che portano frescura, a fare due chiacchiere con lei o con i soci di passaggio che portano la frutta fresca ai loro cavalli o che li riportano dopo le passeggiate, ma ora la motivazione è doppia!

La Cascina è davvero splendida, con un fienile ad archi nella parte soprastante che la rende romantica, l’aia sul retro, raccolta e protetta per lasciare i bambini giocare e i tavoli fuori per mangiare d’estate. D’inverno invece calde stufe a legna riscaldano l’ambiente, per non parlare delle ottime pietanze tutte artigianali e del buon vino piemontese. Ma ciò che scalda il cuore, davvero, è l’ambiente, famigliare e rilassato. Motivo per cui ci ho anche passato un Natale in cui ero sola e mi sono davvero sentita in famiglia, e non solo grazie a lei, ma anche alle splendide persone che in quel giorno erano al tavolo con me.

La cascina e i suoi abitanti sono anche stati set di un bellissimo video musicale, ma di questo ve ne parlerò un’altra volta!

Cascina Carrata
Cascina Carrata

Comunque giusto per farvi venire l’acquolina in bocca le pietanze della cucina sono formate da antipasti di verdure di ‘quello che dà l’orto’, salumi, formaggetta di capra fatta in proprio con il latte delle loro caprette, primi sempre impastati in casa, io consiglio vivamente i taglierini con ragù rustico! Tutti gli ortaggi, le verdure, i legumi e la frutta (fichi, albicocche, ciliege, amarene) sono di produzione propria, le carni per i secondi selezionate da aziende agricole locali, così come il vino. I dolci sempre tutti prodotti in casa  e buonissimi: meringata, semifreddi, panna cotta, crostate. Date un’occhiata alla loro pagina Facebook: sono aperti solo venerdì sera, sabato e domenica.

E poi… pensavate fosse tutto qui, eh? Invece no!

Recentemente, in seguito a ristrutturazione è anche disponibile una casa vacanze, nel corpo centrale della Cascina, dotata di 12 posti letto, con tutto il necessario per trascorrere una settimana nelle colline dell’Ovadese. Perfetta per trascorrere un periodo di relax, o per dedicarvi all’approccio con i cavalli, o come base per passeggiate nel Parco Capanne di Murcarolo e gite nel circondario, in cerca delle Cantine del Territorio del Gavi.

In tutto questo contesto l’estate scorsa ho fatto trascorrere a mio figlio una settimana verde, dove si è potuto cimentare con la cura del cavallo e lezioni quotidiane, la scoperta dell’orto e dei suoi prodotti, dalla terra alla tavola, lezioni di cucina, dove si preparavano la loro colazione a base di crostate e torte. Ha fatto passeggiate nei boschi e bagni nei Laghi della Lavagnina, tutto all’aperto e senza cellulare! Non che lui ne abusi, ma l’esperienza è stata sicuramente edificante, nonostante al suo ritorno mi abbia confessato che ‘si lavorava duro!’. Non è sicuramente abituato ai ritmi della campagna e soprattutto della Manu!

Perché vi ho raccontato tutto questo? Prima di tutto per farvi conoscere e apprezzare quella fantastica donna della mia amica che con un colpo di spugna ha cancellato una vita cittadina per dedicarsi alla sua passione più grande. Una vita di sacrifici e tanta fatica, ma un’immensa soddisfazione. Come dice lei, ma senza la connotazione negativa: “Dalle stelle alle stalle”. E’ una delle persone più positive e ‘toste’ che io conosca.

E poi per invogliarvi, magari questa primavera, o in una calda giornata estiva, a fare un salto là. Poco più di un quarto d’ora dal casello di Ovada e vi troverete immersi in uno splendido ambiente naturale, dove staccare la spina almeno per una giornata. Ah, niente tacchi o scarpe eleganti, se volete fare due passi tra i cavalli una bella scarpa comoda e che si possa sporcare, sennò che gusto c’è?

Magari ci si vede tutti a Pasqua, che ne dite?

Le indicazioni per arrivare e telefonare le trovate tutte sulle pagine Facebook che ho linkato nell’articolo, ma a scanso di equivoci ve le scrivo anche qui sotto :

Via Cascina Carrata 23 (26,26 km)

15060 Montaldeo
Highlights info row image
347 441 4807
Orari di apertura: 19:30 – 23:00 (dal venerdì alla domenica)

 

Commenti

  1. Silvia Bonfiglio

    bellissimo articolo, complimenti, ho conosciuto Manu tramite mia sorella che teneva la sua cavalla insieme ad Aceto. mi hai fatto venire la voglia di tornare in quei posti!! chissà…prima o poi….

    1. Autore
      del Post
      unacosabellaalgiorno

      Grazie per il tuo commento. Ti consiglio davvero di andare perché il posto è incantevole, l’ambiente famigliare e si stacca davvero da tutti i problemi. I tramonti poi sono una favola…

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