GATTONANDO PER GENOVA

UNA GUIDA CURIOSA!

copertina di Gattonando

Quando conosco le persone ho una specie di sesto senso, so subito se mi piacciono oppure no e così mi è successo con Cristina Lubrano. Mi è andata subito a genio!

Ci siamo conosciute in palestra e tra un discorso e l’altro ho scoperto di questo progetto, che nel frattempo è diventato un vero e proprio libro.

Gattonando è unico nel suo genere. E’ una guida per bambini, ma io non la limiterei unicamente in questa nicchia. E’ un’ottima guida per chiunque, sia turista che genovese. Sono più che certa che potreste trovare un percorso o una curiosità sconosciuta, anche se siete nati e cresciuti a Genova.

Gattonando nasce dalla collaborazione di Cristina e Walter Fochesato, ai testi, Chiara Saitta per le splendide foto e Giorgia Matarese, per il progetto grafico e le illustrazioni, che in questo libro sono importantissime.

Cristina è educatrice di asilo nido, oltre che pedagogista ed educatrice professionista, è appassionata del metodo Montessori, che si basa sullo sviluppo e sull’autonomia del bambino, adeguandosi ai suoi tempi. Una delle regole del metodo montessoriano è quella che il bambino impara e apprende meglio se vive in un ambiente stimolante e ricco di oggetti interessanti che attirino la sua attenzione. E’ molto importante per questo suo sviluppo che possa avere a sua disposizione tanti libri diversi.

Il germe dell’idea della ‘guida curiosa’ nasce così proprio da Cristina, toscana di nascita e genovese d’adozione. Cristina, trasferitasi a Genova all’età di 19 anni, si innamora della città e quando diventa mamma ha voglia di trasmettere a suo figlio l’amore che ha sviluppato per La Superba. Così, forte delle sue idee, contatta una casa editrice per bambini che ha già a catalogo delle guide di città d’arte studiate per i più piccoli, ma, purtroppo per lei, Genova non è appetibile e non viene considerata una buona piazza per pubblicare una guida artistica per piccini. Mi tocca dire che hanno sbagliato in pieno!

Cristina non demorde e decide di chiedere la collaborazione di una sua conoscenza, Anselmo Roveda, scrittore per bambini e coordinatore redazionale del mensile “Andersen”, il quale le presenta  Walter Fochesato, suo collaboratore in redazione, nonché Studioso di letteratura per l’infanzia e di storia dell’illustrazione e docente di Storia delle tradizioni popolari alla Facoltà di Scienze della Formazione all’Università di Genova. Inoltre, scoprirà Cristina, Walter è maestro elementare e negli anni di insegnamento ha già sviluppato e testato alcuni percorsi di Genova da fare con i bambini.

Così finalmente il progetto può partire. Walter contatta Giorgia Matarese, grafica e illustratrice, genovese anche lei, molto attiva e creativa, vincitrice di diversi concorsi e sempre  alla ricerca di nuovi stimoli e idee, per elaborare il progetto grafico. Chiama a far parte del team anche Chiara Saitta, fotografa genovese che, come scrive lei, ‘ha fotografato architetture senza mai toccare la figura umana per tanti anni’ e quindi sa sicuramente come riprendere la città attraverso l’obiettivo, ma con gli occhi di un bambino. Infatti le foto che vedrete nella guida hanno la tipica prospettiva ‘di sotto in su’ come se foste alti poco più di un metro e doveste alzare la testa e lo sguardo per cercare le bellezze di Genova.

Mi permetto di aggiungere  che dovremmo farlo tutti un po’ più spesso, di alzare lo sguardo, perché a volte le cose belle sono anche fuori dalla nostra vista e vanno solo individuate, al di là del nostro campo visivo. Un po’ di sana curiosità e testa per aria non guastano mai. Però in questo caso è interessante vedere un leone di San Lorenzo direttamente nei suoi begli  occhi tristi o le fontane dei giardini di Palazzo del Principe attraverso le colonnine della balaustra dei terrazzi sovrastanti.

Prospettive diverse.

All’interno di queste prospettive fotografiche sono mirabilmente inseriti i disegni. Protagonista della guida curiosa è proprio GattoNando, micio bianco e nero, che deve la sua colorazione e le sue simpatiche  macchioline al gatto di Giorgia Matarese, immortalato così nei vicoli e nelle piazze genovesi, all’inseguimento di un buffo topolino grigio, che gioca a nascondino tra la criniera del leone della Cattedrale, i fregi dei nobili palazzi e nella feluca di Vittorio Emanuele II, scolpito da Barzaghi, posto in piazza Corvetto.

Immaginiamo così GattoNando alla ricerca del topino e di alcuni impertinenti piccioni svolazzanti che segue un filo immaginario, come un gomitolo che si srotola, e ci accompagna in ben 11 percorsi cittadini. Il mio consiglio è di leggere prima il libro a casa, studiando i percorsi con una bella cartina dettagliata, leggendo le curiosità incorniciate e ben evidenti su pergamena rossa, scoprendo cose che ci scommetto nemmeno i più genovesi possono conoscere tutte! E poi, guida alla mano, avventuratevi per la città. Il mio secondo consiglio è quello di lasciare la guida in mano ai bambini perché anche la dimensione, quadrata e piccola, e la copertina rigidissima sono adatte all’utilizzo dei più piccoli scopritori di tesori urbani.

Il progetto ha impiegato almeno tre anni prima di vedere la luce e ciò è accaduto finalmente anche grazie alla casa editrice Fabbrica Musicale, che ha fortemente  creduto nel progetto e ci ha investito. Nata come scuola di musica nel 2000 oggi  si propone anche come etichetta ed editore e sta proprio insito nel suo nome la capacità di cogliere un buon progetto e svilupparlo. In fondo se non ci crediamo noi di Genova, in Genova, chi deve farlo?

Dopo la pubblicazione, avvenuta nel 2015, Gattonando è arrivato al Lucca Comics, allo Smack Genova e al Voltri Comics, importantissime fiere del fumetto e dell’illustrazione. I cultori del genere sanno benissimo di cosa sto parlando; se invece non lo sapete vale la pena dare un’occhiata e curiosare un po’.

In seguito gli autori hanno ideato quattro distinti  laboratori da proporre nelle scuole, collegati agli itinerari e al progetto di GattoNando. Anche in questo caso la metodologia Montessoriana si evidenzia nel laboratorio che è composto da una parte di ascolto e approfondimento e da una parte manuale e sperimentale.

I quattro percorsi prevedono:  il racconto della storia delle torri, molto importanti a Genova, ma la cui testimonianza è piuttosto limitata al giorno d’oggi e si manifesta, tra poche altre, con la superstite Torre degli Embriaci, alta 41 mt, risparmiata dall’ordinanza del 1296 che le fece mozzare tutte.

Torre degli Embriaci

Il laboratorio prevede inoltre la costruzione di una torre con la tecnica del collage.

Poi la scoperta dei nomi illustri di Genova: i bambini ascolteranno la storia di Giuseppe Garibaldi, dipingeranno con la musica di Paganini, saranno giornalisti con Mazzini, realizzeranno una barca pensando a Cristoforo Colombo e Marco Polo.

Impareranno cosa è un simbolo araldico e quali erano gli stemmi delle famiglie nobili di Genova. Dopo aver capito da cosa è composto un simbolo araldico e quali sono i significati dei simboli e degli animali ne disegneranno uno per la propria famiglia.

Infine, e questo io lo trovo stupendo, seguiranno i mestieri all’interno dei vicoli di Genova, imparando i nomi dei caruggi a loro dedicati: Vico del filo, Vico degli Orefici, Vico della seta, Via di Scurreria e immedesimandosi a loro volta in questi abili artigiani.

 

Per oggi il nostro giro per Genova finisce qui. Ma non sarà l’ultima volta che vi ci porto perché io sono innamorata della mia città e non perdo occasione per visitarla e per scoprirla.

A volte io e Marco partiamo alla volta di una nuova avventura e, guide alla mano, facciamo i turisti a casa nostra. Anche GattoNando è stato utile allo scopo!

Se vi ho incuriosito abbastanza potete trovare Gattonando in tante librerie on line. Ve ne inserisco alcune:

GattoNando su Feltrinelli

GattoNando su IBS

GattoNando su Amazon

Qua invece anche 101 gite in Liguria parla della guida curiosa.

 

 

 

 

Commenti

  1. Simona

    io nn so se ho la felicità nel DNA o se l ho mai avuta certo è che le avversità della vita hanno contribuito ad allontanarla. Ricordo che una volta ad un amica ho detto che forse la maternità mi avrebbe ridato la felicità. ..non è arrivata neppure quella..Ho imparato però a vivere alla giornata e solo affrontare una nuova giornata mi rende serena ma non felice

    1. Autore
      del Post
      unacosabellaalgiorno

      Spero di poter contribuire anche poco, con i miei scritti, ma soprattutto con la mia amicizia e con l’affetto che ho per te. Sai quanto sei speciale e importante per me e Marco.

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